Faccio SMART WORKING da 20 anni
Da quando ho cominciato a lavorare sono sempre stato affascinato dall'idea di poterlo fare senza essere presente per forza in ufficio. Il pensiero di poter lavorare viaggiando anche semplicemente nella propria città, fermandomi in una biblioteca, in un bar o in luogo d'arte di mi faceva pensare al lavoro in modo più leggero ed ero convinto che potesse aiutarmi ad essere più creativo.
Sfortunatamente all'epoca, eravamo a metà degli anni 80, la tecnologia non aiutava per niente: internet era agli albori (alcuni sostenevano fosse un”bluff"), i telefoni cellulari non esistevano, i computer erano tutto tranne che portatili, andare in ufficio era quindi un passaggio obbligato.
Qualche anno dopo con i colleghi guardavamo dalla finestra l'arrivo di rappresentanti che si portavano dietro la valigetta del Motorola il primo telefono, per così dire, “portatile” e fantasticavamo sulle voci che dicevano che tra qualche anno avremmo portato i telefoni in tasca proprio come il communicator di Star Trek. Fantascienza pura!
Negli anni seguenti le cose cambiarono velocemente, internet prese piede, i cellulari divennero una realtà, i computer cominciavano ad essere quanto meno "trasportabili": le basi per il lavoro in mobilità erano state messe, si trattava ormai di aspettare solo un po'.
Il mio lavoro in mobilità comincia nel 2000 quando lavoravo per una importante azienda nel settore del clima. Per andare in ufficio mi spostavo in treno e così avevo a disposizione un'ora e mezza al giorno tra andata e ritorno da utilizzare un po' per leggere, un po' per lavorare ed un po' per dormire! Inoltre mi trovavo spesso a dovermi muovere per andare da fornitori sia in Italia che all'estero, la necessità di lavorare fuori ufficio per ottimizzare le ore dei trasferimenti o delle attese in aeroporto cresceva sempre di più. È vero, l'azienda mi aveva fornito un computer portatile (o meglio "trasportabile") ma non potevo portarlo a casa (non mi hanno mai spiegato bene il perché ....) e comunque era inutilizzabile: con il tempo di attesa del boot si fumava metà dell'ora di autonomia che aveva la batteria ...
Quindi mi sono arrangiato! Ecco la mia collezione di “gingilli tecnologici” vintage, acquistati nel corso degli anni e che mi hanno aiutato ad essere più libero nel lavoro.
Palm Zire (2002)
Il primo assistente virtuale con il “pennino” che faticaccia scrivere….
LG Phenom Express
(2003)
Il mio primo Handheld PC, purtroppo mi è rimasta solo la confezione. Acquistato su Ebay (all’estero ovviamente) è stato un ottimo compagno di viaggio.
HP Jornada 720 (2004)
supercompatto per l’epoca, con Windows CE (che si piantava meno di Windows) e super connettività con scheda rete e scheda PCMCIA
Il mio primo componibile (2006)
Palmare + tastiera e mouse Bluetooth quando servivano
Gli accessori PCMCIA
Da sinistra a destra: Modulo Bluetooth, Modulo Radio FM, Modulo GPS
La fotocamera digitale su socket SD
Ben 1.3 MP!